venerdì 25 settembre 2009

GIORNATA DI LUTTO PER I SOLDATI ITALIANI CADUTI A KABUL

di Adriano Rebecchi

C'è una regola non scritta, ma rigorosamente applicata, in base alla quale quando si ha qualcosa da nascondere o delle responsabilità da occultare come nel caso dei sei soldati italiani morti in Afghanistan, si ricorre ad una valanga di dichiarazioni, citazioni, interviste, rievocazioni, tutte intrise di un'apparente grande commozione e partecipazione.E' l'arma con la quale i politicanti corrotti della "Casta", di centrodestra e di centrosinistra, cercano di occultare le loro responsabilità per aver sottoscritto, da servi e lacchè quali sono, degli accordi internazionali in violazione della Costituzione italiana, per i quali accordi i soldati italiani sono mandati a morire in false missioni di pace all'estero.Solo l'immensa ipocrisia dei politicanti della "Casta" e dei pennivendoli al loro servizio può infatti chiamare missioni di pace le vere e proprie guerre di aggressione a sostegno dell'imperialismo Usa e delle sue multinazionali del petrolio, del gas e dell'oppio.A tutti questi politicanti e pennivendoli ricordiamo che l'art.11 della Costituzione Italiana così recita:"L' Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".Ricordiamo inoltre che la violazione di questo articolo e quindi della Costituzione, qualora arrechi danni al Popolo italiano o a parte di esso, rientra a tutti gli effetti nella fattispecie dell'alto tradimento.Nel rinnovare il nostro cordoglio ai Caduti, alle loro famiglie e alla "Folgore", lasciamo che passi questo rituale alluvione di retorica e ipocrisia, peraltro regolarmente inframmezzato sui media televisivi da gioiosi e insulsi spot pubblicitari.Intanto, in Afghanistan, la guerra continua!

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