domenica 9 settembre 2012
Nella serata di giovedì gli operatori del comune all’opera per posizionare uno
scarrato e bonificare l’area
di
Antonio Caporaso
Alla
fine “scarrato fu!”. La piazzetta contigua al monumento dei “Caduti di tutte le
Guerre” è tornata ad essere un luogo degno di un paese civile. Area bonificata:
tolte le bottiglie e raccolte in uno scarrato. “Annuntio vobis gaudium magnum:
habemus scarratum!”, verrebbe voglia di dire. Ma non si capisce perché, per far
rispettare le regole si deve sempre ricorrere a soluzione estreme. Non sappiamo
se sia stato per i nostri due articoli, oppure per la solerzia amministrativa
del governo Orlacchio che dopo quasi due mesi si è accorto che il cumulo di
vetro a mo’ di discarica abusiva nel bel mezzo del centro abitativo proprio non
poteva starci, fatto sta che la situazione è tornata alla normalità. L’area è
stata addirittura lavata e lustrata. Non che i meriti di tutto questo siano
riconducibili a noi, cosa che qualche amministratore si è affrettato a smentire
attuando un giro di valzer tra la pubblica opinione ed affermando che
l’amministrazione aveva già pensato allo scarrato, ma è comunque strano che
dopo i nostri articoli ci si è ricordato che forse il luogo deputato alla
raccolta dei rifiuti di vetro deve essere un altro e non quello adottato per
quasi sessanta giorni. Fatto sta che al nostro giornale né occorrono medaglie,
tantomeno autocelebrazioni. Avevamo semplicemente raccolto una segnalazione dei
cittadini, che oggettivamente abbiamo reputato considerevole per la cronaca
giornalistica. Palesemente il modo di conservare i rifiuti era quantomeno poco
ortodosso e sicuramente pericoloso per gli stessi cittadini. Quindi di che
lamentarsi?! Perché affrettarsi a definirci “i soliti”, come se è nostra
intenzione attuare campagne stampa contro qualcosa o qualcuno?! Noi abbiamo
semplicemente fatto il nostro dovere informando e cercando di risolvere un
problema. Il resto è un “inseguire il vento!” che certamente ai lettori non
interessa.
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